giovedì 16 aprile 2009

Dovete sapere...

Ho tanta volontà di fare le cose, specie quelle che amo, le quali tra l'altro, non sono affatto poche.
Modestamente parlando sono pure bravo in ciò che faccio, che sia lavoro manuale (duro o meno), oppure intellettuale. Purtroppo ho quasi sempre lavorato in nero e questo oltre a non avermi portato contributi, mi ha procurato e procura ancora adesso.. non pochi problemi nel cercare lavoro, non potendo mai riferire i lavori che ho fatto e quindi le mie esperienze professionali (aka capacità lavorative), specie nel formulare un curriculum, sul quale ho ben poco da scrivere. Unica utilità di tutto ciò è l'ìesperienza accumulata, ossia l'aver appreso mestieri che ad ogni modo lascian sempre qualcosa di buono. Mi piace lavorare la pietra e creare sculture, sia pure in creta o gesso. Amo disegnare e dipingere, conoscendo varie tecniche, da quella iconografica, a quella del gessetto, dall'acrilico, tempera e aquerello al semplice carboncino. Mentre un po meno quella ad olio, dove esperienza non ne ho proprio. Amo la fotografia, per la quale ho frequentato pure il liceo artistico, ma senza mai finirlo però, visto che poi mi sono arruolato nei paracadutisti
(al militare). Oppure il foto ritocco, conoscendo alcuni programmi in uso, della "Adobe" o meglio ancora (almeno per me) quelli "Corel". Sono molto bravo con il PC, per il quale ho fatto diversa gavetta lavorando pure in una grande azienda come tecnico e consulente informatico, benché le mie mansioni fossero ben altre, come per esempio la programmazione in BASIC, adoperata nel gestionale aziendale in uso lì. Mi destreggavo molto bene pure con l'autocad, per la gioia dell'ufficio tecnico nel quale lavoravo e soprattutto per quella di alcuni ingenieri & architetti che affidavano a me la cura dei loro progetti in quanto oltre abbellire i disegni, rendendoli molto chiari e gradevoli all'occhio, controllavo le misure  ed i vari calcoli che molto spesso risultavano errati, nonostante venivan fatti dagli stessi uffici ove lavorava personale "qualificato" e specializzato (loro unica e sola mansione), che neppure facevan bene poi, o almeno non quanto me che avevo tutt'altro di cui dovermi occupare. Questo almeno, a sentire gli ingenieri ed architetti che decantavan con tanta lode il mio operato, pure in mia assenza, quando parlavan con i padroni, tra l'altro sempre molto orgogliosi e ben fieri di tutto ciò che facevo, fosse pure una semplice mansione come quella delle commesse, o di più responsabilizzate, come quelle di scrivere ed inviare lettere ai clienti, trattare dati sensibili dell'azienda e/o del personale, etc. Insomma a parte questo, ho sempre dato soddisfazione a tutti coloro che mi hanno assunto, come ad esempio in Urbino quando lavoravo per il restauro artistico (pietra, dipinto e cantoneria, ossia legno), dove ero molto bravo. O ancora per le belle arti, negli scavi archeologici, ove ho maturato abbastanza esperienza, ma più di questo, dove ero ammirato per come lavoravo e operavo ogni volta, se pur in situazioni e/o ambienti particolari e difficili. Pure come muratore, il quale ho fatto un sacco di volte, sempre per il periodo estivo, me la cavavo abbastanza bene, dando sempre soddisfazioni. Come pavimentista esterno, ossia posatore di autobloccanti, il quale ho fatto da ragazzino per diversi mesi. Come boscaiolo, che conosco anche perché fin da bambino facevo e/o vedevo fare in casa, giacché mio padre era commerciante di legna e mi portava spesso via con lui. Ma soprattutto dopo, quando per diversi mesi ho lavorato isolato nei boschi assieme ad un compaesano, con il quale vivevamo in un casolare abbandonato, senza acqua e luce, in pieno inverno, frequentato dai cacciatori in aperta stagione. Pure il sabato e la domenica lavoravamo per poterci portare poi in tasca un po di oldini, ma come spesso accadeva però, sempre senza buon esito, visto che in certi ambienti la buona volontà ed il lavoro fatto bene, non viene apprezzato, anzi... l'avorare in nero per persone che non sono affidabili nemmeno per la gente del circondario, porta quasi sempre a quello. Non se ne ricavava niente se non ferite e acciacchi vari, ma pure da li ho avuro qualcosa da imparare e non mi pento affatto.
Insomma, pure in lavori faticosi e manuali, oltre a quelli che richiedono uno sforzo maggiore del cervello per cosi dire, i quali anche se non lo si crederebbe mai, spesso richiedonmo molto più stress e fatica di quanto si pensi, ho avuto il piacere di apprendere. Ma bisogna esserci portati e in molti casi, è un campo che a differenza degli altri non si guarda tanto alla bravura, il talento e/o al conoscere il lavoro, ma quanto più a quello di possedere un pezzo di carta scolastico, senza il quale nemmeno si ha l'opportunità d'essere messi in prova e quindi d'innamorarsi al sol guardare quella persona all'opera, dove in questo modo avrebbe l'opportunità di farsi assumere di sicuro, conquistando con la propria bravura e destrezza i padroni. Beh per farla breve sono bravo in tutto quel che faccio, questo è il nocciolo della questione, fosse pure un lavoro che non mi piace e faticoso oltre ogni modo. In caso di bisogno poi, veramente mi adeguo a tutto senza alzare pretese o metter bocca. Con il computer sono davvero bravo e ho una infarinatura generale, nel senso che se pur ho i miei campi, ove riesco meglio, so fare un po di tutto. Addirittura mi diletto molto bene anche nell'editing audio/video. Come webmaster, operatore grafico, sistemista, agente di vendita, consulente, tecnico e chi più ne ha più ne metta. Fin da bambino ho sempre praticato le arti marziali, un sacco di stili davvero e dopo la morte del mio ultimo maestro, un grande campione che solo da poco ho scoperto esser deceduto, visto che per me era morto già da tempo, dal momento che ci ha lasciato tornando nel suo paese, ho continuato a praticare autonomamente, allenandomi per conto mio ed apprendendo sempre più discipline, dove ricevevo il meglio da ognuna e ne sperimentavo pure una mia personale, con la creazione di nuove forme e tecniche personalizzate, o in alcuni casi, riprese ed ottimizzate. Infatti ogni volta che giravo fuori Italia, sempre per lavoro, dato che una sola volta me ne sono andato via un mese soltanto in vacanza, cercavo scuole d'ogni genere o dove si combattevan incontri, se pur "non del tutto leciti e ufficiali" (diciamo cosi), andavo per passione ma anche per scopiazzare tecniche e colpi, alla ricerca sempre di qualcosa di diverso e particolare, onde accrescere le mie potenzialità e soddisfare la mia passione, senza mai fare sfoggio di certi insegnamenti per danneggiare e/o far del male a qualcuno., ben consapevole sempre di quello che potrebbe accadere e delle proprie capacità. Ho lavorato pure nel campo della ristorazione, da prima come lavapiatti e poi grazie alla caparbietà che metto sempre in tutto quel che faccio, come aiuto cuoco, visto che il padrone mi vedeva sprecato davanti un lavandino e ci vedeva meglio qualcun altro. Anche li mi son fatto riconoscere ed infatti dopo qualche mese, da insalatiere a secondo cuoco e alla fine, grazie pure agli eventi che vedevano come cuoco un vecchio ubriacone il quale non sentiva i sapori e infatti mi toccava controllare sempre i cibi prima che uscivano in sala, salvando spesso il buon nome del ristorante e la faccia del padrone, oltre soprattutto, la vita dei clienti... divenni primo cuoco. Questo perché all'estero non serve un brevetto come in Italia (la patria dei cuochi), soprattutto dal momento che in Europa specialmente, le carte (i menù) sono quasi tutti uguali e cambia poco, divenendo davvero semplice per uno che un po ci sa fare in cucina. E cosi fu, tranne per alcuni tipi di pesce, dove dovevo chiedere, almeno le prime volte, l'intervento del padrone, che pure lo aveva fatto prima, ed era molto bravo in quei dati piatti. Venivo definito il re del tiramisù o meglio del mascarpone, in quanto quando ne facevo per la sala, dovevo farne sempre due volte visto che il padrone e famiglia se lo pappavano tutto altrimenti. E pensare che era la prima volta che lo facevo, mi dissero di non averne mai mangiato di cosi buono e assaggiandolo ne rimasi stupefatto io stesso. A dimostrazione della mia caparbietà, che allora era veramente tanta e senza limiti di sorta se vi mettevo volontà. Non solo, ho fatto pure il comì in un ristorante di pesce a Cattolica quando avevo 17 anni, il cameriere in svariati ristoranti e/o pensioni all'estero, ma sempre da ragazzo. Poi ho gestito un pub con molto successo, dove oltre fare il barman ho inventato cocktail che hanno portato alla svolta del locale il quale non aveva mai visto tanti clienti e tanto successo, se non fosse stato poi per il proprietario che a fronte di problemi propri purtroppo, lo ha dovuto chiudere indebitandosi fino al collo. L'unica cosa in cui dovrei riprendere un po la mano visto che è tanto che non lo faccio è lavorare alla carta, ossia prendere le ordinazioni, che se fatto assieme al dover apparecchiare, sparecchiare e portare i piatti... mi rimane un poco difficile in quanto scrivere abbreviando veloce come si usa e per come si usa.. mi da difficoltà, visto che da tempo sono abituato a scrivere alla tastiera (dove sono velocissimo) e non più con carta e penna. Ma so fare diversi servizi, son bravo a portare piatti e bicchieri, pure tanti poi, so spinare il pesce e servire ai tavoli, quindi... a meno che non vi sian troppe pretese per uno che lo fa per la prima volta dopo più di 10 anni, non so che si vuole di più. Soprattutto poi se si chiede di lavorare nel cattering dove lavoran cani e porci senza esperienza, e vi riescon senza troppa difficoltà pure gli imbranati e poi invece si vien messi come unici camerieri in sala al sabato sera (in un paio di ore all'improvviso) con un mucchio di gente e la  pretesa di fare tutto da soli come un cameriere professionista che lo fa sempre. Solo in quel caso avrei difficoltà, ma nonostante ciò non mollerei e cercherei comunque di fare ciò che dovrei (come è stato infatti), se pure avessi 38 di febbre. Il tutto poi senza parlare di compenso o pretender nulla. Ma allora che si può volere di più? Non basto? Non vado bene? Perché dunque però noi italiani fatichiamo a trovar lavoro mentre gli stranieri lo trovan subito e continuan ad arrivare più che mai proprio ora che di lavoro (dicono) non esserci (con la crisi)? Perché tutto questo allora? Sono ovunque e li trovi a fare pure lavori che prima spettavan solo a noi italiani, lavori che facevamo solo noi, ora fanno pure quelli. La rabbia è tanta e cosi pure quella di tutti gli italiani. Per questo che esiste poi razzismo e tutto il resto, ma i veri razzisti sono loro che oltre approfittarsi di tutto ciò ci detestan e odian. Sarebbe più giusto odiare quelli che gli permetton tutto ciò, i veri approfittatori e cioè padroni e soprattutto politici. Infatti l'odio è tanto pure per loro. Ma è giusto averne pure per questa gente e non tanto per quello che hanno e si prendono, cosa che anche noi faremmo al posto loro. Ma per come si comportan e della gratitudine che hanno. Pretendon rispetto ma non ne danno. Voglion fare da padroni e metterci i piedi in testa, non rispettando ne noi ne le leggi e la nostra cultura, le tradizioni centenarie che abbiamo. Mentre noi dobbiamo rispettare tutto di loro e fargli da garzoni. Mai e poi mai. Che si adattino loro a noi e al nostro paese, non il contrario. Che mostrino pure loro un po di rispetto se lo voglion, altrimenti avranno ciò per cui si comportano. Ricevere senza dare è la loro politica mentre la nostra è quella contraria. Basta ora, che si cominci a dare pure oltre ricevere (da parte loro). Mentre da parte nostra è ora che cominciamo a pretendere di avere pure qualcosa invece che dare sempre senza nulla in cambio se non calci e ingratitudine. Quindi, chi mi vien a dire che gli italiani certi lavori non voglion farli e per questo prendon a lavorare gli stranieri, educatamente e con molto garbo... prima gli sputo in faccia, poi gli mollo una gomitata in bocca, tanto per schiarigli e fargli ingoiare tutto, perché sono stufo di esser preso per il culo, come tutti gli altri poveri disgraziati come me, o che addirittura non hanno di che sfamarsi e son costretti a chiedere l'elemosina proprio a coloro a cui hanno aperto la porta e dato ospitalità, i quali però non solo non ricambian, ma addirittura rinfaccian pure. Schifosi che non sono altro. Loro i veri razzisti e noi le vittime, cosi è!
  
NB. A chi sostiene il contrario o nega tutto questo, ossia la pura e semplice verità, lo invito sempre gentilmente a venire a verificare di persona portandogli le prove e trascinandolo in quei luoghi ove accade. Il nostro paese non censito a dovere, è in minoranza oramai, infatti sono già più di noi e ogni giorno continuan ad arrivarne altri. Ma se non c'è lavoro allora come si fa? Semplice, facendo in modo che stiamo a casa noi, questo un giorno uno straniero ha avuto pure il coraggio di dire. E come se non bastasse voglion pure i nostri appartamenti, fino a quando non si libera una casa popolare che allora deve essere loro per diritto, come infatti avviene, tanto che sono tutti marocchini gli inquilini, ad eccezione di 2 o 3 che vi stanno poveri disgraziati italiani in lista da anni o che per fortuna erano già inquilini delle stesse prima che succedesse questa catastrofe schifosa. Andate a vivere vicino a questa gente, marocchini soprattutto, metteteli nelle vostre case, ma dove vivete pure voi però, nello stesso palazzo e non a Km di distanza (furbacchioni), poi voglio sentire se li sostenete ancora. Vi renderete conto di che gente è e quanto rispetto hanno per noi, almeno la maggior parte di loro, perché di persone brave, pur se poche tra quelle che se ne vengon all'estero, vi sono (come dappertutto), ma davvero poche però. Mentre se andate al loro paese quelli presenti sono completamente diversi, molto meno casciaroni e maledetti di questi qui. Non si può fare di tutta lerba un fascio, questo è vero, ossia condannarli tutti perché la maggioranza di loro son delinquenti. Ma proprio perché in maggioranza, non possiamo allora solo per pochi.. rischiare di soccomber noi stessi ed accettarli tutti, anche perché se li mandiamo in galera li manteniamo comunque noi e le famiglie ci rimangono pure sul groppone, come avviene spesso, specie qui, da anni. Questi ci marcian e si fanno le vacanze a spese nostre in questo modo, mentre il resto si arricchisce sulle nostre spalle e sul nostro sangue, visto che facciamo la fame noi per loro. Fossero almeno grati poi! Ed invece ti danno pure del razzista e non voglion nemmeno rispettare le leggi che noi invece siamo costretti a rispettare. Vogliono comandare loro e si ostinan ancora a  farlo! ORA..BASTAAAAA!!!!!!!!!!!!!!




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